sabato 31 gennaio 2009

Collegamento Marineo-Garfield


Domenica 1, dalle ore 00:30 collegamento tra Marineo-Garfield in diretta su Ustream.TV
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La processione di san Ciro a Marineo


L’ordine delle confraternite e dei fedeli nelle processioni è rigidamente strutturato.
La posizione di ciascuno rispetto alla vara è indice di gerarchie sociali riconosciute. Un ordine della società naturale dato da dinamiche generazionali e dall’altro a quelle socio-economiche e politiche.«I riti, in particolare la struttura delle processioni, pur apparentemente prefiggendosi lo scopo di testimoniare la devozione di tutti i ceti e le classi di età, di fatto confermano e ne giustificano la stratificazione. Mediante le confraternite o privilegi particolari, le varie categorie professionali tendono nelle processioni a esibire, attraverso l’ostentazione dell’impegno devozionale, la loro forza economica» (Buttitta 1996: 264).
Nella processione di san Ciro, i confrati indossano un abitino di velluto rosso. Si tratta di un doppio pettorale con un ricamo dorato: la palma. Il colore rosso e la palma sono ritenuti simboli del martirio del santo. Inoltre, portano attorno al collo un medaglione d’argento raffigurante il patrono. Segno distintivo del superiore è il colore oro del medaglione e la presenza di una crocetta.
Dopo la confraternita si sistema il clero: il parroco, alcuni sacerdoti marinesi ritornati in paese per l’occasione festiva, i frati francescani del convento di Marineo e le suore del collegio di Maria, accompagnati da un gruppetto di chierichetti.
La vara è un’impalcatura lignea del ’700, decorata sui lati da alcuni dipinti che narrano la storia di san Ciro. Inizialmente era portata a spalla dai deputati, ma nel dopoguerra si decise di trasportarla su una macchina donata da un devoto. La struttura è sistemata in modo tale da fare vedere solo le ruote e la parte anteriore dell’automobile: una Fiat degli anni Quaranta.
La macchina deve sostare solo nelle chiese, nelle cappelle e in alcuni «luoghi deputati, che corrispondono ai quartieri principali del paese». Eccezionalmente, il superiore della confraternita può concedere la sosta davanti l’abitazione di un infermo.
La reliquia è seguita dalle autorità. Quelle civili: il sindaco, gli assessori e una rappresentanza dei consiglieri comunali più vicini al partito del primo cittadino. E quelle militari: i comandanti della locale stazione dei carabinieri e dei vigili urbani. Tutti sono posizionati dietro il gonfalone comunale, scortato da due vigili.
Uno sparuto gruppo di... “fedelissimi” si frappongono tra il santo e le autorità cittadine, appoggiando la mano sulla vara in segno di richiesta di una grazia particolare. Si tratta di persone che, a causa di una particolare necessità, e quindi di una richiesta al santo, desiderano stare a contatto con la reliquia, nella convinzione che la vicinanza possa agevolare la grazia per se o per un familiare. E’ questa la spiegazione che loro danno. Il problema nasce quando, a grazia avvenuta, sopravvengono altre necessità o il devoto, a quel punto, ritiene di avere acquisito un privilegio, una dispensa che nessuno potrà più togliergli: vale a dire il diritto di stare appoggiato alla vara... a vita!
Per tradizione dietro la banda (ma in alcuni anni anche in apertura di processione), sono sistemati, in ordine, tutti gli stendardi, le relative confraternite con i loro segni distintivi, sistemate per importanza. Per ogni confraternita, aprono tre persone: uno al centro porta lo stendardo, accompagnato da altri due con il cero acceso. Seguono quindi i membri della confraternita che indossano l’abitino e il medaglione, che però non è mai indossato dai novizi. I confrati sono disposti in due file. La prima confraternita, la più importante, disposta dopo la banda, è quella del Ss. Sacramento, detta «di li viddani», poiché in passato era composta dal ceto dei contadini (La Spina 1987) un tempo anche i più numerosi in un paese che viveva di agricoltura. Indossano un abitino di tela bianco e un medaglione. Seguono, poi: quella dell’Addolorata, detta «di li civili» (i civili): in abitino di velluto nero e medaglione; l’Immacolata «di li cummintara» (del quartiere e della chiesa del convento) in abitino di velluto azzurro e medaglione; Gesù Maria e Giuseppe «di li artigiani» (gli artigiani) in abitino di raso azzurro e medaglione; il Redentore «di sant’Anna» (del quartiere e della chiesa di Sant’Anna) con il solo medaglione; San Michele «sammichilara» (del quartiere e della chiesa di San Michele) in abitino di raso giallo e medaglione; Sant’Antonino «di sant’Antuninu» (del quartiere e della chiesa di sant’Antonino); del Ss. Crocifisso e altre di recente costituzione.
Giuseppe Pitrè a fine '800 segnala la presenza di sole tre confraternite: «san Michele Arcangelo, Ss. Sacramento e Anime sante» (1978b: 133).
Infine, sfilano i fedeli, che si aggregano per gruppi familiari o conoscenti su due file laterali. Tutti portano un cero acceso. E molti anche a piedi scalzi.

venerdì 30 gennaio 2009

I primi emigrati di Marineo che fondarono le Società San Ciro a New York (1905) e a Garfield (1909)


Secondo la testimonianza di Frank Bertola, nato a New York nel 1908 e intervistato nel 1989, all’età di 91 anni, da Giovanni Pinto, editor e publisher de L’Italico, giornale italoamericano del New Jersey, i primi emigrati di Marineo «formarono una colonia a Elizabet Street, nei pressi di Mulberry Street, famosa Little Italy di New York» (Pinto 1989).
I genitori Michelangelo Bertola e Carmela D’Amico erano arrivati in America nel 1888. Lì raggiunsero lo zio Ciro Bertola che risedeva con la famiglia e altri paesani proprio a Elizabet Street. A quella data si erano già stabiliti in quel quartiere numerosi marinesi.
New York. Gli emigrati di Marineo crearono presto un loro sodalizio. Lo statuto ufficiale della Società religiosa san Ciro venne, infatti, «approvato con deliberazione di tutta l’Assemblea stante in seduta ordinaria del 27 agosto 1905 nella sala sociale sita al numero 30 della 1st St, angolo della 2nd Ave, ultimo piano, New York». Lo statuto riporta altri nomi: «notaro per l’incorporazione: Giovanni Maccarrone fu Paolo; relatore dello statuto sociale: Alfonso Oliva; commissione per la revisione dello statuto: Maccarrone Giovanni, (presidente), Oliva Andrea (vice presidente), Oliva Alfonso (segretario), Poggioreale Salvatore (segretario di finanza); Olivieri Antonino (curatore), Virga Giovanni (curatore), Bonomolo Giuseppe (consigliere), Carmelo Nicolosi, Salvatore Liuzza. Tesoriere della società: La Valva Pietro. Tesoriere festa: Vaccarino Ciro. Membri che incorporano la società: Maccarrone Giovanni, Oliva Andrea, Oliva Alfonso, Poggioreale Salvatore, Cangialosi Filippo, Calderone Michelangelo» (Cfr. Statuto, 1905).
Garfield. Ma col il migliorare delle loro condizioni economiche molti si spostano a Brooklyn e nel Queens, mentre altri trovano nuove occasioni di lavoro nel New Jersey. Una numerosa comunità si stabilì, infatti, a Garfield, ambiente ricco di boschi e aperte campagne. I marinesi portarono anche qui il culto di san Ciro e le tradizioni del paese.
La Società religiosa san Ciro dei marinesi di Garfield fu formalmente fondata il 19 settembre 1909 da Pasquale Badami, Tommaso Smeraldi, Pietro Belmuto e Domenico Cascino, firmatari del Certificato di incorporazione. Il primo Statuto è del 1909. Il documento venne poi revisionato nel 1967 e aggiornato nel 2006. Le nuove disposizioni dello statuto consentono anche ai “non marinesi” di ricoprire la carica di presidente e prevedono la partecipazione attiva delle donne e dei giovani, che prima operavano in due gruppi separati (Cfr. Statuto, 1967, 2006).

L'idea dello scrittore siciliano Andrea Camilleri: "il partito dei senza partito"

Andrea Camilleri propone per le elezioni europee del prossimo giugno una lista con due simboli che realizzi una alleanza tra i "cittadini senza partito" e l'Italia dei valori di Di Pietro. La proposta è stata avanzata nel corso di una tavola rotonda che verrà pubblicata sul prossimo numero di MicroMega, in uscita venerdì 30 gennaio, a cui hanno partecipato Andrea Camilleri, Antonio Di Pietro e Paolo Flores d'Arcais.

mercoledì 28 gennaio 2009

San Ciro, nell’immaginario popolare è più vicino alla terra e agli uomini


Nell’immaginario popolare, il santo è invece rappresentato in maniera diversa.
«Il concetto di santità non conserva alcunché di metafisico o di ascetico. Il santo non sta nella gloria delle nuvole, non è “assenza” austera e contemplativa ma “presenza” viva, materica e concreta. Più prossimo alla terra e alle cose umane per il fatto stesso di essere stato mortale» (Cusumano 1988).
Marineo. In alcune stampe d’epoca, tuttora in circolazione anche grazie alle recenti ristampe a cura della confraternita, san Ciro è raffigurato con i piedi a terra, mentre tutt’intorno sono rappresentati vari elementi del paesaggio di Marineo, riconoscibile dalla presenza della Rocca che sovrasta le case. Il santo è inoltre rappresentato nel contesto di un evento miracoloso: vale a dire in mezzo ai malati, individuabili dalla presenza delle stampelle. Anche qui notiamo la palma e il libro quali elementi simbolici di martirio e fede. Ma in questo caso, ci troviamo di fronte una figura più familiare, più confidenziale, più attenta alle richieste dei fedeli.
Garfield. In America, accanto ai santini provenienti da Marineo, ne troviamo anche alcuni di produzione locale. Inoltre, ci sono anche altri oggetti, come le edicole votive e i santi in campana. Appartengono al tipo iconografico chiamato “immagine di devozione”, che si distingue dalle altre immagini sacre (destinate alla liturgia) per la capacità di stabilire con il devoto un rapporto privato e familiare. Il santo venerato nelle abitazioni private svolge funzioni prevalentemente protettive: da intermediario tra gli uomini e Dio egli diviene il protettore della casa. Riferisce Ciro Guastella: «Carmelo Spinella fece riprodurre in gesso molte copie della statuetta di san Ciro. Alcuni di noi, dopo averle fatte dovutamente pitturare ed istallare in una cappella a misura, hanno esposto la statuetta all’ingresso delle abitazioni come simbolo di fede verso il santo e che serva anche di protezione per le nostre case». Accanto ai santini di provenienza napoletana e marinese, ne circolano di nuovi realizzati a Garfield, dove figura la statua in argento di New York con alle spalle il paese di Marineo e la Rocca. In altre immagini si vede Marineo e Garfield. La preghiera sul retro della "santina" americana è tradotta in inglese per essere compresa anche dai giovani che non conoscono l’italiano. Ovviamente, anche in America il santo è più prossimo alla terra e alle cose umane.

La rappresentazione iconografica di san Ciro: medico, eremita, martire


Non essendo certa l’immagine dei primi martiri, questa è stata rielaborata risentendo molto degli influssi culturali in cui è inserita.
San Ciro è stato rappresentato, quindi, in culture diverse in modo differente: medico nei mosaici bizantini, eremita nella rappresentazione dei gesuiti di Napoli, martire a Marineo, dove i fedeli iniziano il rosario dicendo 'Salve, o martire San Ciro'.
Martire in gloria. Il dipinto della chiesa Madre di Marineo raffigura san Ciro in gloria, avvolto da una tunica azzurra e da un mantello rosso. Il santo si erge su una nuvola, ed è circondato da putti alati che sorreggono un Vangelo, mentre con la mano sinistra tiene la palma del martirio. Nell'Apocalisse di san Giovanni i santi «stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo santuario» (Ap 7, 14-15).
Medico bizantino. A Palermo e Monreale, inoltre, esistono delle chiese costruite nel periodo normanno in cui i mosaicisti bizantini hanno raffigurato nelle pareti san Ciro: la Cappella Palatina, la chiesa della Martorana e il duomo di Monreale. La presenza di san Ciro medico nel rito bizantino è da attribuire alla larga diffusione che ebbe il culto del santo alessandrino in Oriente. In queste tre chiese il santo è raffigurato con la cassetta delle medicine e il bisturi in mano, mentre indossa un abito civile del XII secolo. I vespri in onore dei santi Ciro e Giovanni, nell’Ufficiatura del rito bizantino, iniziano queste parole: Atleti nobilissimi, / * medici inviati da Dio, / * illustri Ciro e Giovanni: / * come avete annientato l'atea alterigia dei tiranni, / * così troncate i tirannici sviamenti della mia mente, / * sanate le passioni della mia anima /* e liberatemi dalla futura condanna, / * supplicando il Redentore.
Monaco eremita. Quella di Napoli è una rappresentazione iconografica che non si discosta molto dall’immagine che troviamo nel frontespizio della biografia del martire scritta dal gesuita Francesco Paternò (1707), dove il santo indossa, appunto, un saio da monaco ed è intento a pregare all’ombra di un ulivo secolare, poiché: «Portatosi quindi egli in Arabia, subito cambiò veste, modo di vivere, e fattasi rasa la testa si vestì da monaco ed intraprese una vita sublime ed elevata» (Prevete 1961, p.43).

martedì 27 gennaio 2009

Il Dinner dance della San Ciro Society, festa di comunità e di solidarietà


Il Dinner dance è il gala organizzato dalla San Ciro Society in occasione della festa di gennaio. Quello di quest’anno è il banchetto numero cento.
In questo contesto, una prassi che si è consolidata nel tempo è quella di nominare e festeggiare anche l’Uomo dell’anno: si tratta di una persona che si è distinta all'interno della comunità.
Pare che sia stato Joe Parisi, attivo membro del sodalizio, negli anni subito dopo la Seconda guerra mondiale, a dare slancio ai banchetti, organizzati con lo scopo di raccogliere fondi da destinare in beneficenza. I partecipanti non erano soltanto marinesi, ma venivano invitate anche le numerose personalità che Joe Parisi conosceva in qualità di rappresentante sindacale nella città di New York.
Tra le opere di beneficenza realizzate nel tempo (dalla società di Garfield), la costruzione di una chiesa nel Congo (Africa) dedicata a San Ciro e un orfanotrofio. Aiuti sono stati inviati in occasione di calamità naturali nel Friuli, nella Campania ed in Sicilia. Di recente, sono stati inviati fondi in favore delle vittime dello tsunami in Indonesia e dell’uragano Katrina negli Stati del Sud. Inoltre, borse di studio vengono erogate annualmente in favore dei giovani più meritevoli.
Ciro Guastella custodisce alcuni preziosi appunti con i nomi di soci della San Ciro Society, grandi animatori del banchetto annuale: Pietro Di Marco, Salvatore Maneri, Carmelino ed Andrea Gualemi, Frank Calderone, Ciro Bivona, Stefano Daidone, Frank Bonomolo, Vincenzo Pulizzotto, Frank Puisello, Ciro Ribaudo e la famiglia Mastropaolo, pioniere fondatore dei Grandi Magazzini Masters.

lunedì 26 gennaio 2009

La festa di san Ciro a Garfield (N.J.), ricca d'inverno e povera d'estate


Anche a Garfield, nel New Jersey, la festa san Ciro viene celebrata in due momenti dell’anno: uno invernale e l’altro estivo. Però, rispetto a Marineo, è stata operata una inversione.
La festa di san Ciro più «ricca» è, infatti, quella di gennaio, mentre in agosto si svolge una festa dai toni più sobri, appunto «povera» di spese e copiosa di preghiere.
Agosto. I tre giorni di festa (venerdì, sabato e domenica) includono le recite dei rosari, la celebrazione della messa e la processione del sabato sera, che riunisce molti marinesi che provengono da altre città. La comunità di Garfield custodisce due statue di san Ciro: quella originaria in gesso e l’altra d’argento, ricevuta in eredità dopo lo scioglimento della Società di New York. Le due statue vengono portate in processione, alternativamente, di anno in anno, per non «offendere nessuno dei due santi». Uomini e donne recano i ceri accesi, cantano e pregano. Il percorso è tracciato fra le due cittadine limitrofe di Garfield e Lodi, e attraversa la Harrison Avenue ed il crocevia intitolato Piazza Marineo.
Gennaio. Quest’anno, il dinner-dance della San Ciro Society si terrà sabato 31 gennaio. Mentre il triduo di preparazione si svolgerà martedì 27, mercoledì 28 e giovedì 29. Giovedì, a conclusione del triduo, monsignor Giuseppe Randazzo celebrerà la messa presso la Cappella di San Ciro, al 54 Gaston Avenue di Garfield. Sabato 31 la statua del santo Patrono sarà portata nella chiesa parrocchiale di Nostra Signora di Montevergine. In serata, nel corso della festa che vedrà la partecipazione dei marinesi d'America, è previsto un collegamento audio-video tra Garfield e Marineo. A conclusione, domenica 1 febbraio, alle 9,45, monsignor Randazzo concelebrerà la messa solenne di san Ciro nella chiesa di Our Lady of Mount Virgin.

venerdì 23 gennaio 2009

La festa di san Ciro di gennaio: povera di distrazioni, ma ricca di preghiere


L’origine della festa patronale di san Ciro, come avviene per altri momenti festivi in Sicilia, può essere senz’altro trovata negli antichi riti agrari di propiziazione.
Erano riti intesi a propiziare l’ordinata scansione dei cicli stagionali, da cui dipendeva il buono o il cattivo destino dei raccolti. Tutto era sottoposto rigidamente ai ritmi naturali: dalla loro annuale regolare ripetizione dipendeva la vita della comunità. Ciascuna festa doveva così essere celebrata in un tempo preciso, nel momento in cui in dipendenza dei mutamenti stagionali si passava da un’attività all’altra. L’aratura, la semina, la potatura, la raccolta dei diversi prodotti della terra venivano in questo modo ad iscriversi in una dimensione religiosa, e i riti a questa connessi assolvevano precipuamente alla funzione di sacralizzare il tempo e lo spazio.
La festa di Marineo è stata così suddivisa in due momenti dell’annata agraria. A fine agosto si recano offerte di grano per garantirsi simbolicamente la buona stagione e la salute del bestiame. Infatti, la terra deve prepararsi ai rigori dell’inverno per proteggere al suo interno il seme che assicurerà la nuova vegetazione.
Nel mese di gennaio assistiamo invece ad una ricorrenza «povera» di distrazioni, ma molto ricca di preghiere in un momento in cui la natura deve esprimere tutta la sua energia per produrre. Questo è il programma. Per nove sere (novena) viene recitato il rosario, alle ore 18, seguito dalla celebrazione eucaristica. Il 30 gennaio si celebrano i vespri solenni. Il 31 si celebrano le messe, con orari festivi, per tutta la giornata. La sera si svolge la processione.
Oggi il rapporto tra comunità e ciclo agrario non è più dominante: la festa così viene chiamata a svolgere altre funzioni, come quella dell’identificazione della comunità. L’ordine della processione è quello della società naturale, dato dalle stesse dinamiche sociali, generazionali, economiche, politiche…

giovedì 22 gennaio 2009

Verum ipsum factum. La verità sulla delibrera Coinres è da accertare


Tutti conosciamo la forza e l’autorevolezza dell’informazione dei giornali e della televisione. Producono idee e concetti confezionati, pronti all’uso, che la massa distratta recepisce e fa propri, anche non conoscendone a fondo i contenuti.
E’ proprio su questo meccanismo perverso che, probabilmente, ha giocato il sindaco Ribaudo quando ha dichiarato “Marineo è fuori dal Coinres”. Si tratta di una informazione che nega il famoso principio di Vico: “verum ipsum factum”. Che potrebbe essere tradotto: la verità è conseguente all’accertamento dei fatti. Senza questo accertamento, possiamo credere sì alle parole del sindaco, ma solo per fede. Per fede possiamo credere che Marineo è fuori dal Coinres, che il contratto è stato già rescisso, che quest'anno non vedremo esageratamente lievitare la bolletta dei rifiuti. Tutto questo possiamo crederlo, ma solo per fede.
Quali sono, invece, i fatti che abbiamo accertato noi comuni seguaci di Vico e di San Tommaso nel corso della seduta del consiglio comunale del 21 gennaio? Abbiamo accertato che il sindaco non è riuscito a dare una risposta esauriente e convincente al gruppo di minoranza, che chiedeva spiegazioni sulla delibera n.104. Abbiamo anche accertato che si tratta, per dirla con le parole del primo cittadino, di una “strategia legale” e che siamo nelle mani di un bravo avvocato. Sarà, quindi, Lo Monaco di Palermo, su richiesta del gruppo di minoranza, che nel prossimo consiglio comunale ci illustrerà, finalmente, i fatti e la verità.

mercoledì 21 gennaio 2009

Marineo, l'Agesci ha aderito alla campagna "Mi illumino di meno"


Il reparto del gruppo Agesci Marineo 1 ha aderito alla campagna “M'illumino di meno”.
Per il quinto anno consecutivo Caterpillar, il noto programma di Radio2, in onda tutti i giorni dalle 18 alle 19.30, lancia per il 13 febbraio 2009, una grande giornata di mobilitazione internazionale in nome del risparmio energetico. Dopo il successo delle passate edizioni, i conduttori Cirri e Solibello chiederanno nuovamente agli ascoltatori di dimostrare che esiste un enorme, gratuito e sotto utilizzato giacimento di energia pulita: il risparmio. L’invito rivolto a tutti è quello di spegnere luci e dispositivi elettrici non indispensabili il 13 febbraio dalle ore 18. Per saperne di più o per aderire leggi il sito Scout Marineo.
Agesci Marineo 1

lunedì 19 gennaio 2009

Il pensiero debole dei cattolici siciliani


di Rosario Giuè
Possono i cattolici contribuire alla nascita di un' etica civile in Sicilia? E come? La domanda viene spontanea dopo aver letto la riflessione di Vito Mancuso "La religione civile che manca all'Italia" sulle pagine nazionali del nostro giornale martedì 13 gennaio. Riassumiamo brevemente i punti di quell'intervento, cercando di coglierne il succo e guardarlo poi con riguardo alla situazione siciliana. Scrive Mancuso (prima tesi): «Una società è tanto più forte quanto più è unita, e ciò che tiene unita una società è la sua religione», intendendo per «religione» (secondo il senso etmologico) ciò che unisce, «cioè legame, principio unificatore dei singoli» come attrazione irresistibile verso una realtà più grande del singolo individuo. La religione civile «è ciò che consente di rispondere alla seguente domanda: perché devo essere giusto verso la società? Perché devo esserlo anche quando la mia convenienza mi porterebbe a non esserlo?». Purtroppo, continua Vito Mancuso (seconda tesi), «l'Italia non ha una religione civile», un qualcosa per cui «il singolo si comporta onestamente verso la società perché sente che essa è più importante di lui». Perché questa «religione civile» così necessaria possa nascere occorre, scrive Mancuso (terza tesi), «che i cattolici mettano la loro fede al servizio del bene comune». A tal scopo si deve far cadere la logica secolare della disputa tra «guelfi» e «ghibellini»: tra chi vuole pretende di tradurre il cattolicesimo così come è in etica e legislazione civile italiana (intregristi cattolici e atei devoti) e tra chi ritiene che l'Italia si può salvare solo dal superamento del cattolicesimo (laicisti, secolaristi). (continua)

Satana in azione alla Serra. L’attacco del male al mondo contemporaneo


Ieri, come ogni domenica, padre Francesco è salito con alcuni fedeli sulla Serra di Marineo per celebrare la messa domenicale. Ma questa volta, di fronte ai fedeli si è presentato uno scenario inquietante. I faretti che illuminano la chiesa erano stati distrutti con una valanga di sassate. Il vetro era disseminato lungo il viale, assieme ai cocci dei vasi rotti e ai resti delle piante estirpate dall’aiuola in cemento.
Di fronte a quella visione, apocalittica, il sacerdote ha esclamato: «E' stato un attacco del diavolo. Gli autori devono pentirsi!» Poi, nel corso dell'omelia, è tornato a parlare del diavolo e del male che compie contro la cristianità (per inciso, ricordo che la notte di Natale a Marineo era stata forzata la porta della chiesa del SS. Sacramento).
Dopo le parole di padre Francesco, non meno pesanti delle pietre che hanno lapidato i faretti, vi invito a rispondere ad una domanda. Secondo voi, a compiere gli atti vandalici contro la chiesa della Madonna di Guadalupe di Marineo è stato un gruppo di ragazzini "vastasi" o è stato Satana in persona?
Se la mia domanda vi sembra troppo ingenua, vi invito anche a leggere una dichiarazione rilasciata, proprio ieri, da un autorevole sacerdote che tutti conosciamo: padre Livio Fanzaga. Il direttore di Radio Maria ha detto a Panorama: «oggi è in corso un attacco di Satana all’umanità», annunciando l’uscita del suo ultimo libro: "L’ora di Satana. L’attacco del male al mondo contemporaneo", Edizioni Piemme, in libreria dal prossimo 20 gennaio.
lunedì 19 gennaio 2008

domenica 18 gennaio 2009

Bolognetta, due giovani sono stati trovati morti in una casa di campagna


Due giovani sono stati trovati morti, ieri sera, all'interno di una casa di campagna a Bolognetta.
Le vittime sono Antonino Marrone, di 27 anni, muratore, e la fidanzata, Vita Amico, di 26, universitaria. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, i due stavano trascorrendo una serata nell'abitazione. A causa del freddo, avrebbero acceso una stufa a gas, le cui esalazioni potrebbero aver causato l'incidente mortale. Comunque, gli investigatori sono ancora cauti e per questo motivo i magistrati hanno disposto ulteriori accertamenti. A dare l'allarme erano stati alcuni familiari e amici della coppia che, non vedendoli rincasare, avevano iniziato le ricerche fino a spingersi nella casa situata fuori Bolognetta. La coppia, secondo quanto hanno detto alcuni amici, stava pensando di sposarsi.
domenica 18 gennaio 2008

giovedì 15 gennaio 2009

Marineo, in consiglio comunale si parlerà della crisi dell'Alitalia


Mercoledì 21 gennaio, alle ore 18, nuova seduta del consiglio comunale di Marineo.
Questo l'ordine del giorno (leggi): 1.Lettura ed approvazione verbali sedute precedenti; 2.Comunicazioni; 3.Problematica lavoratori ex L.s.u. oggi oggi Co. co. co.; 4.O.d.g. sulla crisi Alitalia e declassamento dello scalo aeroportuale di Palermo; 5.Costituzione diritto di superficie sessantennale art. 32 L. 47/85 (diversi cittadini); 6.Mozione relativa alla revoca, in autotutela, delle deliberazioni della G.V. n. 103 e n. 104/2008.

mercoledì 14 gennaio 2009

Pergusa, dal 23 al 25 gennaio un corso di evangelizzazione per giovani


Un corso di evangelizzazione avanzato per i giovani (dai 18 ai 38 anni) che volessero aprirsi ad un nuovo modo di vivere la propria fede cattolica, una fede più viva e aperta soprattutto verso chi Dio non lo hai mai incontrato. Le lezioni si terranno a Pergusa, dal 23 al 25 gennaio. Per le iscrizioni e per maggiori informazioni si può visitare il link mgfsicilia o chiedere a P. Salvino, presso il Convento francescano. Da Marineo sono già 15 gli iscritti che hanno dato la propria adesione.
Salvatore Lo Faso

martedì 13 gennaio 2009

lunedì 12 gennaio 2009

La Pravda (verità) della delibera comunale per uscire dal Coinres


Finalmente è stata pubblicata sul sito del Comune di Marineo l’ormai famosa (anche se sconosciuta) delibera di giunta avente come oggetto la risoluzione del contratto col Coinres, il consorzio gestore del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Nella delibera (leggi), Sindaco e Assessori chiedono al funzionario responsabile del Comune di «procedere a mettere in atto quanto necessario per risolvere il contratto di servizio» causa «le gravi e ripetute violazioni contrattuali, non eliminate malgrado le diffide». Dichiarare, come è stato fatto, che il Comune è già «fuori» dal Coinres sembrerebbe una forzatura, una trovata pubblicitaria per smuovere un po' le acque.
Infatti, nella stessa delibera viene dato «mandato al Servizio competente di procedere con propri atti gestionali a dichiarare la risoluzione in danno del contratto di servizio e di quantificare le penali, i danni e il costo dei servizi non resi procedendo in compensazione sulle somme eventualmente da pagare al Coinres». Ma queste procedure sono state già avviate e concluse? Con quale esito?
Nel terzo punto, il sindaco chiede inoltre «di procedere all’attivazione della procedura finalizzata alla stipula di un nuovo contratto con il COINRES, in quanto contraente obbligatorio, che garantisca l’effettivo e corretto esercizio del servizio secondo parametri di efficienza ed economicità, per l’affidamento dello svolgimento del servizio della gestione e l’esercizio del servizio di igiene urbana relativo al ciclo integrato dei rifiuti urbani nel territorio comunale». Chiaro, no?

domenica 11 gennaio 2009

"Marineo. Memorie fotografiche". Presentato il calendario 2009


Domenica 11 gennaio, presso il Carpe di Marineo, è stato presentato il calendario 2009 "Marineo. Memorie fotografiche", dedicato ai marinesi nel mondo.
Sono intervenuti Giuseppe Cangialosi, presidente della Pro Loco, Giovanni Avanti, presidente della Provincia di Palermo, Mauro Di Vita e Pietro Barbaccia, consiglieri provinciali, Ciro Spataro, consulente provinciale per l’emigrazione, e Francesco Ribaudo, sindaco di Marineo. Il calendario raccoglie immagini significative della vita e dei luoghi del nostro paese dagli inizi del Novecento ai primi anni cinquanta. Sarà spedito ai marinesi emigrati in Italia e all’estero che hanno già segnalato il proprio indirizzo. Le richieste per ricevere il calendario vanno fatte alla Pro Loco di Marineo (E-mail: prolocomarineo@hotmail.it).

sabato 10 gennaio 2009

giovedì 8 gennaio 2009

Piano strategico di trasparenza



Marineo, un paese senza strutture sportive per calcio e basket


Salute a tutti, sono un ragazzo marinese e in quanto marinese pretendo che il mio paese abbia una particolare attenzione verso i giovani. Uno dei primi problemi che voglio illustrare sono la mancanza quasi totale di associazioni sportive, specialmente di calcio e basket. Riguardo il calcio c'è soltanto una piccola fascia di età ad essere soddisfatta, mentre verso gli altri adolescenti non c'è nessuna attenzione. E non solo, io mi chiedo quando il Comune si degnerà di spendere dei fondi per aggiustare il campetto "verde" o quello delle scuole medie, che è ridotto in uno stato molto pietoso. Per quanto riguarda il basket non c'è bisogno che dica i problemi che lo riguardano visto che c'è l'assenza totale di questo splendido sport. Da questi problemi ne nascono altri a catena: la maggior parte degli adolescenti, infatti, passa la maggior parte del tempo a fare cose che di certo non aiutano a crescere sani ed equilibrati (come dovrebbe rendere lo sport). Non credo che un commento di un ragazzo possa servire a fare qualcosa, ma credo che certe cose vadano dette comunque. Spero che pubblicherete questo mio commento perché se non lo fate perderò tutta la stima per questo paese, perché tanto le parole si diffondono sempre... Mi aspetto molte cose per questo anno nuovo. Spero che la giunta comunale, e specialmente l'assessore allo sport, si attivi per migliorare l'attuale situazione che non è di certo favorevole. Spero che pubblicherete perché tanto le parole si diffondono sempre.

mercoledì 7 gennaio 2009

Il disperato appello del parroco di Gaza e l'indignazione di Pax Christi


"Pesanti bombardamenti, un gran numero di vittime, i soldati israeliani non distinguono più tra civili e combattenti, questa è guerra, guerra, guerra; qualcuno provi a fermarli. Quello in corso a Gaza è un massacro, non un bombardamento; è un crimine di guerra e ancora una volta nessuno lo dice". Questo disperato appello del parroco di Gaza è stato raccolto da Pax Christi, che con un comunicato ha provato a scuotere la pesantissima indifferenza con cui in Italia si sta assistendo al massacro di un'intera popolazione, per metà minori. Un inferno di orrore, morte e distruzione, di lutti, dolore e odio si sta abbattendo in queste ore sulla Striscia di Gaza e sul territorio israeliano adiacente. Dopo una settimana di bombardamenti e centinaia di morti, i carri armati hanno invaso la Striscia, seminando morte casa per casa, distruggendo in un bagno di sangue luoghi di culto e ospedali, scuole e centrali elettriche. Se vergognosi sono il silenzio consenziente dei Governi e la paralisi delle Nazioni Unite, inaccettabile è il nostro assistere attoniti e rassegnati a questo crimine di guerra, senza condividere almeno un sussulto di indignata protesta.

martedì 6 gennaio 2009

Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno (Lc 23,34)

Con le spedizioni Epiphany Courier della Signora Befana: il Provocopuscolo


L'associazione provocopuscolo è lieta di presentarvi l'undicesimo numero del "Provocopuscolo" versione esclusivamente online, che potrete scaricare gratuitamente direttamente dal sito: provocopuscolo.
N.B.: Avremmo voluto pubblicarlo prima, ma il Signor Babbo Natale si è montato la testa e adesso fa prezzi pazzeschi, quindi abbiamo preferito le spedizioni Epiphany Courier della Signora Befana: costano meno e non ci sono le renne che pisciano sui pacchi.
Ass. Provocopuscolo

lunedì 5 gennaio 2009

Viene viene la Befana, vien dai monti a notte fonda. Come è stanca!


Un tempo si credeva che nelle notti che precedevano il solstizio invernale fantastiche figure femminili volassero sui campi appena seminati per propiziare i raccolti futuri. La Befana è, quindi, una figura legata al ciclo della natura, alla morte e la rinascita della vegetazione. La notte del 6 gennaio, stanca per aver donato le sue energie, la Befana appare sotto forma di una vecchia e benevola strega, che vola con una scopa, pronta a essere essere bruciata, per far sì che possa rinascere dalle ceneri una luna nuova. Prima di morire però, la vecchietta passa a distribuire doni e dolci ai bambini: sono i semi che devono rinascere per dar frutto l'anno successivo. Il carbone, invece, rappresenta l'immagine del peccato, comportamento in opposizione alla vita. Scrive Giovanni Pascoli: "Viene viene la Befana, vien dai monti a notte fonda. Come è stanca! La circonda neve, gelo e tramontana".

Epifania, ultimo giorno per visitare il presepe vivente del Convento


Ultimo giorno, quello dell'Epifania, per visitare il presepe sulla salita del Convento, a Marineo. Il titolo di quest'anno "La natività... della fede". Si tratta di tre scene in tre ambienti diversi: La Natività, La Conversione di San Paolo (nella ricorrenza dell'anno Paolino) e La Nascita del Carisma Francescano con la scena di Francesco che si spoglia delle sue vesti (nel VIII centenario dell'approvazione della Regola). Apertura alle ore 18,30.

domenica 4 gennaio 2009

Misilmeri, assegnato a Giuseppe Tornatore il premio "Rocco Chinnici"


La terza edizione del premio "Rocco Chinnici - Città di Misilmeri - La cultura per la legalità", che si svolgerà il 19 Gennaio 2009, attribuisce il premio al regista bagherese Giuseppe Tornatore. Nelle precedenti edizioni erano stati premiati Valentino Picone, attore, e Michele Guardì, regista. Quest’anno la giuria premia Giuseppe Tornatore (Bagheria, 27 marzo 1956) , regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, noto anche per il suo impegno civile, oltre che per le diverse pellicole poetiche che hanno riscosso un notevole successo di pubblico in Italia e all´estero. Il programma della manifestazione è ancora provvisorio: sono previste le presenze di Gregorio Napoli, critico cinematografico, e si attendono le conferme delle presenze del Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e del giudice Antonio Ingroia.

venerdì 2 gennaio 2009

Marineo Solidale, in un taccuino i primi cinque anni di attività


In un taccuino sono state raccolte una serie di riflessioni, di speranze, di progetti realizzati e da realizzare, che sintetizzano il lavoro svolto dall’associazione Marineo Solidale nei suoi primi cinque anni di attività. Scorrendo le pagine delle iniziative è possibile scoprire come può essere facile rendersi utile a coloro che sono meno fortunati di noi. Questa è l'anteprima (taccuino). La versione di carta, distribuita dai nostri amici sostenitori, contiene anche delle pagine bianche da usare per gli appunti, i pensieri, i progetti… o per la lista della spesa.
Marineo Solidale

Marineo su Facebook conta 146 iscritti


Facebook continua a riscuotere molto successo anche a Marineo.
Il gruppo Marineo su Facebook! (fondato poche settimane fa da Salvatore Inguì) ha raggiunto ben 146 iscrizioni. Gli iscritti sono in prevalenza marinesi (che vivono a Marineo, nel nord Italia o negli Stati Uniti). Questo social network ha come principale scopo quello di consentire la discussione con i propri amici, ma anche di dare l'opportunità ai navigatori per nuove conoscenze. I gruppi sono spazi liberi di aggregazione e discussione, in cui si entra prevalentemente per le proprie idee o appartenenze: città, scuole, politica, ecc…